Foto di Roberto Sernicola –
di CHIARA CHIEGO –
Sapete dove si trova una torre costiera costruita in un sito noto dal neolitico, importante porto messapico, che prende il nome nel periodo bizantino, che ha affrontato ben due maremoti, è stata ricostruita varie volte ed è una delle uniche tre torri a forma di “cappello da prete” presenti nel Sud Italia?
Per scoprire questo luogo basta andare a Carovigno, in provincia di Brindisi: Torre Santa Sabina, placidamente appoggiata sulla spiaggia vicina al mare e circondata dal porticciolo sviluppatosi nel tempo, è senza dubbio uno degli esempi più interessanti di “resilienza” architettonica.
Quella che possiamo osservare oggi – nonostante i rimaneggiamenti successivi -, è stata costruita tra XIV e XV secolo dai Cavalieri Teutonici per proteggere il porticciolo presente all’epoca; il porto era noto sia perché si trovavano cave di pietra nella zona, sia perché era stato uno snodo commerciale importante a partire dai Messapi, e inoltre fu stazione di posta nel periodo imperiale poiché si trovava lungo la via Traiana. Alla fine del XV secolo fu acquisita dal regno di Carlo V entrando a fare parte delle torri di avvistamento anti-saracene.
Non sappiamo per certo se venne distrutta durante il maremoto che colpi Ragusa di Dalmazia nel 1667 o durante lo tsunami che colpì le coste nel 1743, ed ebbe come epicentro il Canale di Otranto. Sicuramente possiamo supporre, data la vicinanza con il mare, che ci furono non pochi danni alla costruzione e alle infrastrutture portuali.
Abbandonata per qualche secolo, divenne ufficio della Regia Dogana nell’Ottocento, finendo per tornare privata nel Novecento quando venne acquisita dalla famiglia Dentice di Frasso che la ristrutturò e la rivendette. La torre ha forma stellare con gli spigoli orientati ai quattro punti cardinali; il corpo è “a scarpa” fino al coronamento merlato – realizzato in epoca successiva – con grandi beccatelli ogivali e merli con feritoie.
La località di Torre Santa Sabina trae il suo nome dal culto che si faceva della Santa, nelle cripte sparse per il territorio, ricco di grotte ed anfratti. Zona balneare nota per la chiarezza delle sue acque ed apprezzata per i litorali pittoreschi, i suoi fondali conservano ancora, come un tesoro nascosto, resti e testimonianze del passaggio di genti e civiltà.