di CHIARA CHIEGO –

“Non chi incomincia ma quel che persevera” è la frase che a lettere dorate, si può leggere su una targa appena si sale sul veliero Amerigo Vespucci. Attribuita a Leonardo Da Vinci, fu scelta nel 1978 come motto della nave per sottolineare la vocazione all’insegnamento dei giovani allievi della Marina e delle associazioni veliche.

“La più bella nave del mondo” è invece secondo un aneddoto, la definizione con cui la portaerei americana Indipendence l’appellò dopo averla incrociata nel Mediterraneo nel luglio del 1962. Ed effettivamente la Vespucci oltre ad essere l’imbarcazione militare italiana più antica ancora in attività, è decisamente una delle più belle del mondo con i suoi tre grandi alberi, i dorati timoni, il legno lucido e le vele spiegate.

Nave a vela con motore, a prora si trova la polena rappresentante Amerigo Vespucci realizzata in bronzo dorato; caratteristici i fregi in legno ricoperti di foglia d’oro. Sono diversi i lavori di ammodernamento dei sistemi realizzati negli ultimi anni, per permettere al veliero di continuare la sua carriera di nave scuola.

Possiamo dire che la Vespucci è un po’ pugliese: la sua costruzione fu voluta per sostituire una precedente nave scuola, e nel 1930 fu costruita sul progetto dell’ingegnere foggiano Francesco Rotundi che riprese i progetti del veliero Monarca, l’ammiraglia della Real Marina del Regno delle due Sicilie. Insieme a lei fu costruito il suo “gemello”, il Cristoforo Colombo che divenne parte dei risarcimenti all’URSS alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Dagli anni ’70 la nave partecipa a diversi progetti in favore della salvaguardia dell’ambiente, collaborando con WWF, UNICEF e Mare Vivo, ed è ambasciatrice dell’arte e della cultura italiana in tutto il mondo. Infatti tra i suoi numerosi viaggi, conta anche la circumnavigazione del globo tra il 2002 e il 2003, e il tour mondiale svolto fra 2023 e 2025 nel quale ha solcato i mari per 20 mesi, toccando ben 30 Paesi.  Oggi la nave sta svolgendo il Tour Mediterraneo che ha interessato 15 porti italiani, compresi quelli di Brindisi e Taranto. In migliaia hanno colto l’occasione per salire a bordo della nave e scoprire, tramite i racconti dell’equipaggio, le curiosità e le tradizioni, quella che è la maestosità della grande imbarcazione, un vero e proprio monumento sull’acqua.