di CHIARA CHIEGO –

Nel tempo in molti si sono cimentati nel raccontare la vita e le imprese di Federico II di Svevia, lo “Stupor Mundi”. Uomo poliedrico e affascinante, alla sua corte fiorirono movimenti artistici e letterari, attirando per secoli la curiosità di storici e appassionati. Vissuto fra il 1194 e il 1250, il suo carisma è stato tale da produrre nell’immaginario collettivo, una serie di miti e leggende più o meno veritiere sul suo conto. Ma di tutti gli aspetti importanti che hanno contraddistinto il suo operato, ce n’è uno che ancora oggi testimonia la grandezza dell’imperatore Federico, quello architettonico.

I Castelli Federiciani sono una serie di costruzioni – dimore e fortezze – presenti soprattutto nel Sud Italia, che sono un segno tangibile del genio politico dell’imperatore, che riuscì a creare un clima di confronto fra culture e tradizioni artistiche provenienti da altri Paesi.

Grande appassionato di caccia, l’imperatore trovò nella Puglia il luogo perfetto in cui dare sfogo a tale passatempo; le costruzioni da lui volute, erano una sintesi fra la dimora di caccia, la fortezza con funzione di difesa ed il centro culturale ed artistico. Talvolta rimodellava palazzi già esistenti, in altre occasioni li realizzava partendo da zero.

Tra le costruzioni più importanti che fece realizzare in Puglia, possiamo ricordare: Castel del Monte, Castello Svevo di Gravina di Puglia, Castello di Lucera, Castello di Oria, Castello di Gioia del Colle, Castello di Brindisi, Castello di Trani, Castello Normanno Svevo di Bari, Castello di Monte Sant’Angelo, Castello di Barletta.

Il più noto forse è Castel del Monte: patrimonio UNESCO con le sue torri ottagonali e il fascino misterioso di un luogo la cui esatta funzione rimane ad oggi sconosciuta, forse è stato creato per la cultura, la spiritualità e lo studio.

Una fortezza decisamente più adatta alla difesa, sia per posizione che per architettura, è il Castello di Brindisi, poi grandemente ampliato da Carlo I d’Angiò.

Il Castello di Oria invece, subì una trasformazione al contrario: la struttura precedente di chiara funzione difensiva, fu rivista e ingentilita, forse in occasione dei festeggiamenti per il matrimonio tra Federico e Jolanda di Brienne, presa in sposa per ottenere il titolo di re di Gerusalemme.

Un castello dedicato interamente alla caccia, e alla falconeria in particolare, fu invece quello di Gravina di Puglia: realizzato in una posizione sopraelevata, dominava i luoghi prediletti per la caccia. Al suo interno vi erano diversi locali dedicati alla falconeria e al personale di servizio.

È quasi impossibile fare una panoramica generale sui luoghi plasmati da Federico II che ancora oggi offrono testimonianza dell’impronta indelebile che il suo regno ha lasciato nella storia e nella cultura. Ed è per questo che andrebbero riscoperti ad ogni occasione, e valorizzati.