di GIOVANNA CIRACì –

È il 2 dicembre 1983. L’Usl Lecce, allenata da Eugenio Fascetti, si prepara a partire. Ad attenderla una nuova partita di campionato di Serie B, questa volta a Varese. In squadra, anche due giovani calciatori che si sono già fatti conoscere e apprezzare dai tifosi per il loro talento: Ciro Pezzella e Michele Lorusso. I loro compagni sono già pronti per salire sull’aereo che li porterà in Lombardia, ma Ciro e Michele scelgono di andare in treno. Il convoglio per Milano, però, è già partito da Lecce e i due sono costretti ad andare in auto fino a Bari per poi proseguire da lì in treno.

Dopo un’esperienza passata traumatica – un viaggio aereo turbolento verso Cagliari – Ciro e Michele hanno paura di volare, di trovarsi in alto, nel cielo, troppo distanti dalla terra. Ma il destino è spesso crudele, e in cielo ci andranno comunque. I due si trovano sulla Superstrada 16 mentre si dirigono verso il capoluogo barese. Piove e la percorribilità della via non è delle migliori. All’altezza di Mola di Bari accade l’irreparabile. La Mercedes su cui viaggiano Ciro e Michele si scontra contro un altro veicolo, sbanda sull’asfalto bagnato, uscendo fuoristrada. L’impatto è fatale. Per i due giovani calciatori la vita si ferma mentre vengono trasportati in ospedale.

La notizia arriva presto ai loro compagni, che giocano quella partita comunque, pareggiando 0-0 contro gli avversari. Ma saranno proprio loro a portare in spalla i feretri dei due giocatori, andati via troppo presto. Ai funerali, celebratisi nella Chiesa di Sant’Antonio a Fulgenzio di Lecce, partecipano migliaia di persone. Non solo tifosi, ma anche comuni cittadini, tutti rimasti sconvolti da quella tragedia.

Da allora Ciro Pezzella, di 31 anni, sposato con una donna leccese e padre di una bambina, e Michele Lorusso, trentasettenne barese, sposato e padre di tre figli, rimarranno vivi nel cuore di chi ha avuto modo di conoscerli e apprezzare il loro talento e la loro persona.

Lorusso, che indossava la maglia leccese da ben quattordici anni, era considerato la bandiera giallorossa per eccellenza, mentre Pezzella era ritornato nell’USL Lecce dopo essere stato per un periodo nella Sampdoria, ma era con la squadra salentina che aveva potenziato le sue abilità di difensore.

Qualche anno fa la Curva Nord dello Stadio in Via Del Mare è stata dedicata a loro, così come un murales realizzato sulle mura di una zona periferica di Lecce. E ogni anno i leccesi ricordano con grande affetto quei due giovani calciatori che, seppur timorosi di volare, sono volati via troppo presto.

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