di ANTONIO RIPA –

In estasi pregando, pregando giorno e notte,

cercando Dio nell’eremo nel buio delle grotte,

votandosi al martirio, penando nel digiuno,

odiando il bene effimero, dannoso e importuno.

Si può divenir santo facendosi ammazzare,

sbranato dai leoni, squartato sull’altare,

privato delle mani, degli occhi, della testa

per stare nell’elenco di questa bella festa.

Ma forse basta solo immaginare il bene,

l’unica vera forza che può tenerci insieme,

trovare sempre nell’altro qualunque nostro Dio

rispettare la sua vita, la sua fede, il suo Io.