(Immagini tratte dal web)

di FABIOLA ASTORE –

Ogni anno, a gennaio, il cuore del Salento si trasforma in un luogo di celebrazione, devozione e cultura grazie alla Fòcara. Questo evento, che mescola tradizione religiosa e folklore, ha luogo principalmente a Novoli, un paesino della provincia di Lecce, ed è dedicato a Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e figura amata in tutto il Sud Italia. La Fòcara non è solo un grande falò, ma il simbolo di una comunità che, attraverso il fuoco, celebra la propria identità e rinnova un rito antico.

L’accensione di grandi fuochi, infatti, è una tradizione profondamente radicata nel Sud Italia, legata proprio al culto di Sant’Antonio Abate. Questo Santo, vissuto tra il III e il IV secolo, è considerato il padre del monachesimo ed è spesso rappresentato accanto a un fuoco o a un maiale, simboli della sua lotta contro le tentazioni e del suo legame con gli animali. L’uso del fuoco invece ha origini pagane, poiché richiamava i riti di purificazione e rigenerazione tipici del periodo invernale. Con il tempo, la tradizione pagana ha intrecciato quella cristiana, dando vita a feste popolari che ancora oggi riscaldano l’anima e il cuore delle comunità locali.

A Novoli, la Fòcara rappresenta il culmine di questo sincretismo culturale. Da circa trecento anni viene costruita con 100.000 fascine di tralci di vite raccolte con la partecipazione di tutta la comunità e realizzata dai maestri “pignunai”, gli unici a conoscere la tecnica per non far crollare il tutto. La struttura può raggiungere un’altezza di oltre 25 metri e un diametro altrettanto impressionante. È il più grande falò d’Europa e il simbolo di un legame profondo tra gli abitanti di Novoli e le loro radici.

I festeggiamenti hanno inizio, alla Vigilia della Festa, con la tradizionale benedizione degli animali che avviene solitamente sul sagrato della Chiesta di Sant’Antonio Abate. Segue poi la processione religiosa in onore del Santo Patrono della cittadina attraverso le strade del paese tra canti, preghiere e il suono delle bande musicali. Come da tradizione, la statua del Santo viene portata in processione fino alla piazza principale, dove si erge la maestosa Fòcara.

L’accensione del falò è il momento più atteso: con un rito solenne e spettacolare, la Fòcara viene incendiata attraverso l’uso di fuochi pirotecnici, illuminando la notte salentina con fiamme che danzano al ritmo di musica e applausi. L’atmosfera è magica, e il calore del fuoco sembra unire i presenti in un abbraccio collettivo. In più, a rendere tutto più spettacolare è sicuramente il fenomeno delle “fasciddre”, le caratteristiche faville che alzandosi nell’aria creano quella che viene definita “pioggia di fuoco”.

Si tratta di un rito così antico da essere riconosciuto ufficialmente come patrimonio della cultura immateriale della Regione Puglia e della Cultura Popolare Italiana.

L’organizzazione della Festa offre ogni anno un ricco programma di eventi culturali, musicali, artistici ed enogastronomici che quest’anno si svolgeranno dall’8 al 19 gennaio e trasformeranno ancora una volta Novoli in una destinazione imperdibile per turisti e appassionati di tradizioni popolari.

La Fòcara non è quindi solo un evento spettacolare, ma un patrimonio culturale da custodire e tramandare. Ogni fascina di vite che compone il falò racconta una storia, ogni scintilla che vola verso il cielo rappresenta un desiderio o una preghiera. Tutto questo non solo per Novoli ma anche per il Salento poiché questa tradizione è un modo per rafforzare il senso di comunità e per ricordare l’importanza delle proprie radici.

In un mondo che spesso corre troppo in fretta, la Fòcara è un invito a fermarsi, a riscoprire il valore della condivisione e a lasciarsi incantare dalla forza purificatrice del fuoco. Un appuntamento che vi suggerisco di non perdere e che, anno dopo anno, continua a illuminare il Salento e i cuori di chi vi partecipa.