di GIOVANNA CIRACì –

“Ho cucinato per Gorbaciov e le sue figlie. Mi fece una bella impressione. Mi ricordava mio nonno e i vecchietti dei nostri paesini”. A parlare è Roberto Cornacchia, chef tra i più rinomati del Salento, oggi titolare di un noto ristorante di Martano, in provincia di Lecce.

Era il 2003, l’ultimo leader dell’Unione Sovietica, scomparso giorni fa a 92 anni, arrivò nel leccese per una visita ai Comuni della Grecìa Salentina che, per l’occasione, gli vollero conferire la cittadinanza onoraria. Gorbaciov soggiornò in una villetta nella marina di Castro e qui Cornacchia ebbe modo di cucinare per lui, preparandogli menù a base di prelibatezze locali. “Durante la serata di consegna delle chiavi dei Comuni della Grecìa Salentina, appena poteva cercava di defilarsi dalla scena pubblica e veniva quasi a rifugiarsi dietro le quinte. Mentre ero in cucina, intento ai fornelli, si avvicinò a me e mi chiese, come una persona qualsiasi, cosa stessi preparando. Grazie ad un interprete che era con lui, spiegai quello che volevo fargli assaggiare: sagne ncannulate, fave e cicorie, parmigiana. Tutti piatti della tradizione locale che ha apprezzato tantissimo. D’altronde la nostra cucina è amata davvero da tutti.”

A distanza di quasi vent’anni, Il cuoco martanese conserva tuttora un bel ricordo del politico russo. “Era una persona semplice, che, in particolare quella sera, cercava più il contatto con la gente comune che quello con i personaggi importanti del luogo. In quei giorni in cui da Martano fui chiamato a cucinare per Gorbaciov, non mi sono mancate le occasioni di conversare con lui. Parlavamo soprattutto di come si viveva nei nostri piccoli paesi, confrontandoli con quelli sovietici. Non diceva mai nulla di getto, era abituato a riflettere prima di esporre qualsiasi concetto. Un uomo pacato, che per certi versi, mi ha ricordato, nella sua umiltà e saggezza, la figura di mio nonno.”

Ma Gorbaciov non apprezzò solo il cibo, ma anche il mare e le altre bellezze paesaggistiche salentine. Oggi molti ricordano, come se fosse ieri, i suoi tuffi nelle acque di Castro, o le passeggiate per le vie del borgo sempre scortato dalle guardie del corpo, oppure il suo sguardo verso il sole della Puglia, di certo molto più caldo della sua fredda Russia.