di ANNA RITA PINTO –
In un momento in cui sentiamo parlare soprattutto di famiglie disfunzionali, ovvero quelle “famiglie che si caratterizzano per avere problemi di comunicazione, dove le idee e i sentimenti non espressi, vengono trasmessi attraverso comportamenti difensivi che danno adito a fraintendimenti e incomunicabilità; dove non esiste empatia e le richieste basiche di amore e di affetto vengono puntualmente disattese”, ve ne sono altre nelle quali, invece, una passione comune e condivisa diventa il maggiore collante.
È il caso della famiglia Epifani, di Brindisi, nata molto tempo fa da una coppia che fin da subito si appassiona e pratica il teatro amatoriale. Trainata dalla madre, questa passione viene trasmessa anche alle due figlie, Francesca e Simona, fino al punto che, crescendo, le due ragazze decidono di trasferirsi a Roma, studiare e diventare attrici e registe professioniste.
Qui, nel cuore del quartiere Tuscolano, fondono e dirigono il Teatro Kopò, un teatro off che, con riferimento a produzioni teatrali o cinematografiche, “qualifica spettacoli, per lo più di tipo sperimentale e d’avanguardia, realizzati al di fuori degli usuali sistemi produttivi e rappresentati in circuiti alternativi”. Siccome, però, come abbiamo già detto, il seme di questa passione è fiorito in famiglia, il teatro Kopò si sdoppia dando vita al suo omologo anche a Brindisi, in via Sant’Angelo 67/69, dove ad accogliere un attento pubblico ci sarà Jenny Ribezzo, loro madre, sempre sostenuta dal marito e dal fratello.Il teatro Kopò, quindi, non è solo un buon esempio di passione che diventa professione; di imprenditorialità familiare o di impegno sociale, ma è soprattutto la dimostrazione di quanto un obiettivo forte e condiviso può diventare sinonimo di famiglia. Anche la programmazione del Kopò, volta a un pubblico trasversale, è espressione di un certo pensiero dove la Famiglia Epifani, spaziando dal teatro civile a quello di narrazione, fino a quello per famiglie e bambini, riesce a non escludere nessuno. Dunque, se vorrete farvi contagiare da tutto questo, consultate la loro programmazione:
2 e 3 dicembre: spazio alla storia e al teatro civile con “Le bombe sono tutte buttane”. Autore del testo, oltre che attore, è Giuseppe Arnone, in scena con Claudio Boschi, per la regia di Simona Epifani. Lo spettacolo, alla sua terza edizione, già finalista del “Premio Scenario nel 2015” ci catapulta al 9 maggio del 1978, giorno in cui hanno ammazzato Peppino Impastato. Di cose importanti ne sono successe in quegli anni e Fabrizio, killer professionista, non poteva immaginare di incontrare e doversi confrontare con Mimmo, un ragazzo genuino, “semplice”, come si direbbe in paese, le cui stupide intuizioni renderanno speciale tale incontro. Un incontro che segnerà la “vita” di Fabrizio, vissuto nella Sicilia di quegli anni caratterizzata da uccisioni e bombe. Quelle stesse bombe che ammazzarono Peppino.
17 e 18 febbraio 2024: “Perdifiato”, spettacolo di teatro di narrazione, diretto da Laura Garau e scritto e interpretato da Michele Vargiu, attore sassarese che il pubblico brindisino ha già avuto il piacere di applaudire nella precedente stagione ne “Le Fuorigioco” (primo dei testi appartenenti alla sua trilogia dello sport). “Perdifiato” è la storia di Alfonsina Strada, ciclista professionista e appassionata, unica donna nella storia a correre il Giro d’Italia, nel 1924, al grido di «Vi farò vedere io se le donne non sanno stare in bicicletta come gli uomini!»
9 e 10 marzo: spazio all’immaginazione e al teatro in maschera con “Lumina” di e con Lorenzo Marchi e Roberta Sciortino. Un anziano pittore si lascia avvolgere dalla magia dei suoi pennelli, inseguendo l’eterea bellezza della Luna. Le sue giornate sono un intreccio di momenti sorprendenti e surreali.
13 e 14 aprile, a chiudere la stagione: “Le sconosciute” una tragicommedia famigliare di Michele Vargiu portata in scena dall’intera direzione del Teatro Kopó: Francesca e Simona Epifani e Jenny Ribezzo, dentro e fuori la scena. Tre esistenze diverse, unite da quello strano sistema di scatole cinesi che è la vita. Una madre. Due sorelle. Due figlie. Tre vite differenti, ma indissolubili che scopriranno di assomigliarsi più di quanto possano aver mai immaginato.
Non manca inoltre uno spazio dedicato ai più piccoli, con spettacoli per ragazzi e famiglie, in scena il sabato alle 16:30: “Heidi va in città” il 24 febbraio e “Flyclown” il 16 marzo.
Info e prenotazioni: 0831 260169 / 375 5311802. Acquisto biglietti: www.brindisi.teatrokopo.it