di FABIOLA ASTORE –

Era il 2010 quando l’Europa si è ritrovata a dover fronteggiare una pandemia di entità pari a quella da Covid -19, una pandemia ancora in atto e di difficile risoluzione. Le vittime però erano e sono tuttora dei bellissimi e secolari ulivi, i nostri. Parliamo dell’emergenza da CoDiRO (Complesso del Disseccamento Rapido dell’Olivo) causata dal batterio della xylella fastidiosa, un patogeno invasivo che negli ultimi cinque anni ha distrutto oltre 21 milioni di ulivi solo nel nostro Salento, una delle zone più colpite del Mediterraneo ancora oggi.

Un microscopico killer quello della xylella, originario del Centro America e arrivato in Italia, secondo i più recenti studi, nel 2008: si moltiplica velocemente, attacca i vasi linfatici della pianta ostacolando l’arrivo dell’acqua; fa seccare le folte chiome e ne inardisce la struttura fino a renderla solo un triste e arido ricordo di ciò che un tempo era un rigoglioso e produttivo ulivo. A nulla sono valsi finora i tentativi e i sacrifici di migliaia di agricoltori salentini di fermare il contagio tra le piante; la xylella continua a diffondersi a macchia d’olio, anzi a macchia d’albero.

“Nonostante si conosca il batterio da oltre un secolo – racconta il dottor Donato Boscia del CNR di Bari (Istituto per la protezione sostenibile delle piante) in un’intervista rilasciata a Focus  – a oggi ancora non esiste una “terapia” per curare le piante malate. Quelle infette sono perse, ma una soluzione c’è. Non potendo agire sul batterio si deve agire sul vettore, sugli insetti che lo diffondono, ad esempio con un trattamento insetticida e tagliando spesso l’erba, per eliminare le larve e gli insetti ancora giovani. Occorre però ridurre il serbatoio del batterio, e per questo l’unico strumento è l’abbattimento delle piante infette”.

Proprio qui entra in gioco l’abilità di un gruppo di giovani salentini che, spinti dall’amore per la propria terra, non si sono arresi e hanno dato vita a un’organizzazione no profit intitolata “OlivaMi” con sede a Martano e con un semplice ma ambizioso obiettivo: riforestare gli oliveti del Salento. Come? Attraverso una nuova olivicoltura, più sostenibile, ma soprattutto partecipata. L’idea infatti è quella di ripiantare nuovi alberi in sostituzione di quelli estirpati e permettere a tutti di “adottare” uno o più ulivi salentini, così come ha raccontato il Vicepresidente dell’Associazione, Simone Chiriatti, ai microfoni di Radio Punto Sud (www.puntosud.net). Consultando il sito di OlivaMi (www.olivami.com) nella sezione Adozione, potrete scegliere tra i diversi pacchetti disponibili – da uno a 50 olivi: aderendo all’iniziativa riceverete un certificato di adozione con un QR code utile a localizzare la posizione dell’albero. Infine, a seconda del pacchetto scelto, riceverete una fornitura annuale di olio EVO biologico, spedito dopo la raccolta delle olive tra ottobre e novembre. Potrete dunque gustare i prodotti dei vostri alberi! Anche le aziende possono soddisfare i loro obiettivi di sostenibilità ambientale aderendo a questo prezioso progetto e regalando, ad esempio, dei nuovi ulivi ai propri clienti e collaboratori. Ciliegina sulla torta è la possibilità di poter visitare gli ulivi adottati in qualsiasi momento.

Raccontare quanto sia speciale e di grande importanza il lavoro dei volontari di OlivaMi non è semplice ma lo si può dedurre constatando che la pandemia da xylella ha ridotto dell’80% la produzione di olio salentino, e del 50% quella nazionale al punto che il nostro Paese da produttore è divenuto un paese importatore di olio di oliva. L’impegno dei ragazzi di OlivaMi è l’impegno di tutti: adottare anche solo un albero approfittando di piccole o grandi occasioni come il Natale, un compleanno o un anniversario significa sostenere i nostri agricoltori e offrire a noi stessi e al territorio in cui viviamo un’occasione per rinascere. Il cambiamento non viene dagli altri, comincia da noi, dai nostri gesti, dai nostri comportamenti a segnare un futuro che è anche quello dei nostri ragazzi.

Potete avere tutte le informazioni per le adozioni anche scrivendo all’indirizzo e-mail info.olivami@gmail.com e al numero 3283149324.

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