di EMANUELA BOCCASSINI –

Nel tacco d’Italia il sole accarezza la pietra, il vento profuma di mare e le tradizioni si intrecciano con la bellezza come un ricamo antico. È il Salento – composto da Lecce e provincia, Brindisi e parte della provincia di Taranto -, cuore della Puglia che, non a caso, ha conquistato per due anni consecutivi il podio del National Geographic come regione più bella d’Italia.

Secondo la nota rivista, la Puglia è un vero forziere di sorprese incantevoli: dalle masserie immerse negli ulivi secolari – di cui ultimamente si possono “ammirare” gli scheletri – alle spiagge di sabbia finissima, dai borghi bianchi fino all’opulenza enogastronomica che conquista anche i palati più esigenti. E il Salento, in questo mosaico perfetto, spicca come un gioiello unico e autentico, capace di offrire paesaggi mozzafiato ed esperienze che vanno oltre la semplice vista, ma coinvolgono tutti i sensi. Ogni angolo del Salento (perché tutti i borghi nascondono preziose e meravigliose perle) invita a essere vissuto e assaporato, come un viaggio che non muove solo il corpo, ma risveglia emozioni, ricordi e desideri nascosti. Al di là delle sue bellezze, ben note sia agli abitanti sia ai tanti turisti che ogni anno lo scelgono, il Salento è avvolto da un’atmosfera che non si può spiegare ma solo percepire. Un misto di magia, storia e leggende che gli conferisce un fascino unico e irripetibile. Visitare il Salento è un viaggio, ma anche un abbraccio caldo, un concerto di dialetti, un’esplosione di colori, sapori, odori e suoni che rimangono indelebili nell’anima.

I colori del Salento sembrano usciti dalla tavolozza di un pittore: il blu intenso e il verde brillante del mare, il giallo caldo della pietra leccese, le immense distese di campi colorati, in cui predominano il giallo e il rosso, i tramonti rosa e arancione che sembrano pennellate sulla tela del cielo. Ogni passeggiata tra i vicoli di Lecce, con le sue chiese barocche e i palazzi decorati, è un affresco da ammirare. E mentre lo sguardo si perde, le orecchie si riempiono del ritmo della pizzica che vibra nelle piazze, del cinguettio delle rondini che richiamano la primavera e risvegliano la natura, del vento che gioca tra gli ulivi, delle voci calde che raccontano storie antiche.

Ogni angolo di questa terra pare sussurrare storie, tradizioni e leggende che affondano nelle radici di un popolo che vive in armonia con la natura e il ritmo del tempo. La lingua salentina stessa, con il suo accento inconfondibile, è una melodia che accarezza le orecchie, un richiamo alla semplicità e alla forza della cultura locale.

E mentre si girovaga per il Salento e si ammirano gli straordinari paesaggi, sia marini che bucolici, si può avvertire l’aria salmastra del mare, mescolata all’odore di terra e di olive fresche, di rosmarino, di basilico. Ogni respiro è un itinerario sensoriale, come una dolce carezza che avvolge e rammenta che ogni esperienza va vissuta con lentezza, senza fretta. È impossibile, infatti, non fermarsi a sentire l’aroma del caffè, dei panzerotti e dei rustici appena sfornati, il profumo intenso dei fichi maturi che crescono sotto il caldo sole estivo, o l’aroma inconfondibile dell’olio d’oliva che scivola sulle mani appena spremuto, o del Primitivo che ha conquistato il mondo intero. Nel Salento anche il cibo svolge un ruolo fondamentale nella vita, non è necessità, ma cultura, tradizione, convivialità. Assaporare una frisella con pomodori freschi, cipolle e olio d’oliva diventa un rito che trasmette semplicità, ma anche passione. Le orecchiette, i ciceri e tria, le pittule, lu purpu alla pignata, la taieddhra, la scapece gallipolina, sanno come combinare ingredienti freschi e genuini e creano sapori inconfondibili. Il vino negroamaro, intenso e corposo, completa il quadro, una vera e propria esperienza sensoriale che affonda le radici nelle vigne di questa terra. E gustare poi il pasticciotto con la sua morbidezza e la sua cremosità, perfetto per una pausa dolce nelle calde giornate estive, accompagnato dal famoso caffè in ghiaccio con latte di mandorla.

Il Salento colpisce, fisicamente ed emotivamente. Camminare a piedi nudi sulla sabbia finissima delle sue spiagge, sentire il calore della pietra leccese sotto le mani quando tocchi le facciate barocche di Lecce, o lasciarsi bagnare dalla freschezza del mare che avviluppa durante un tuffo nelle acque cristalline di Porto Cesareo, di Castro, di Santa Cesarea ecc. (ricordando che una caratteristica salentina è lu ientu, per cui bisogna scegliere il mare in base al vento). Ogni gesto, ogni contatto, riporta a una sensazione di radicamento, di appartenenza, che fa sentire, chiunque si lasci andare, parte di un mondo che regala momenti di puro piacere.

Il Salento non si visita: è un’esperienza che conquista e lega per sempre. Ti entra dentro e anche quando te ne vai, una parte di te resta lì, tra i muretti a secco e il canto del vento, il calore semplice dei suoi abitanti, la sensazione di pace che pervade ogni angolo con la quiete dei suoi paesaggi. Perché qui il tempo sembra rallentare e con esso anche i pensieri. Qui, dove la cultura e la natura si mescolano in perfetta armonia, ogni emozione si amplifica, diventando parte integrante di abitanti e turisti. E alla fine del viaggio, quando i sensi sono sazi e l’anima è colma, resta la certezza di aver vissuto qualcosa che va oltre la vacanza: un frammento di Salento che, silenzioso e tenace, continuerà a vibrare dentro di noi.