di CHIARA CHIEGO –
Nel cuore del centro abitato di Maruggio, allontanandosi di poche centinaia di metri dalla piazza principale, si può visitare uno dei gioielli nascosti di questo territorio: il Chiostro dell’ex Convento dei Frati Minori Osservanti. Oggi sede del Comune di Maruggio, il Chiostro è una di quelle costruzioni che è riuscita a mantenere quasi inalterata la sua bellezza e storicità. Situato adiacente alla Chiesa di S. Maria delle Grazie – il culto mariano è molto forte sul territorio maruggese, tanto che tutte le chiese presenti sono intitolate principalmente a Maria -, per ben 364 anni, da metà del XVI secolo fino al XIX secolo, sarà casa di frati francescani che appartenevano alla corrente Osservante della provincia di S. Antonio, e rappresentavano un centro di fede e di cultura per tutto il territorio circostante.
Il grazioso quadriportico, nel quale oggi si affacciano gli uffici comunali, ha linee sobrie molto simili ai conventi coevi di Manduria o Gallipoli. È diviso in campate con volte a crociera, sostenute da grandi colonne ottagonali in carparo locale; alcune hanno capitelli decorati con foglie di acanto e loto. Deliziose le chiavi di volta di ogni crociera, impreziosite da rosette realizzate durante il restauro settecentesco. Il convento fu sede di noviziato e anche scuola di sacra eloquenza e sede di chiericato.
Nelle lunette sono ancora visibili le decorazioni a tempera e affresco rappresentanti le storie più note dei padri francescani missionari tra i quali S. Francesco d’Assidi, S. Pasquale Baylon, S. Antonio da Padova. I colori sono vivaci e lo stile semplice, tipico dei conventi francescani, dove anonimi frati-artisti, testimoniavano la propria fede con l’arte.
Al centro del chiostro, in un piccolo giardino, si trova ancora il pozzo con cisterna utilizzato dai frati per attingere l’acqua. Sull’architrave che lo sovrasta, si trova una statua seicentesca di S. Antonio da Padova che prima si trovava su una colonna all’esterno del convento. Lavori di scavo eseguiti negli anni ’60, hanno portato alla luce la presenza di un corridoio in corrispondenza del pozzo, utilizzato dai frati per fuggire in caso di pericolo, soprattutto di attacco dei pirati saraceni.
Nel ‘900, una volta smessa la funzione religiosa, il complesso divenne caserma dei carabinieri, scuola elementare ed infine sede comunale. Oggi il chiostro è liberamente visitabile durante gli orari di apertura al pubblico, e rappresenta una piccola oasi di calma e storicità, perfettamente calata all’interno della vita frenetica di ogni giorno.