di GIOVANNA CIRACì –
Davide Gelso è quello che si può definire un artista del legno. Tra le sue mani prendono vita con estrema facilità sculture ricavate da pezzi lignei che spesso rischiano di andare persi, come quelli che si possono trovare nelle campagne pugliesi, tra gli ulivi.
Un talento che Davide ha scoperto per caso, una spinta che gli arriva nel momento in cui vede sua madre gettare via un piccolo tronco, la ferma e le chiede di consegnarglielo per lavorarlo. Come se quel legno lo avesse chiamato, certo che dalle sue mani sarebbe tornato a nuova vita. Da lì inizia un percorso artistico senza confini. Davide, giorno dopo giorno, scolpisce, leviga, crea figure femminili ammalianti. Alcuni dicono che questi visi delicati e sereni ricordino Emanuela, sua moglie.
E anche quando per lavoro si trasferisce in Germania, continua con le sue opere, riscuotendo un discreto successo. Addirittura un conoscente gli offre una casetta da utilizzare come laboratorio. Le sue sculture vengono notate e acquistate da molti, quella più richiesta è la “Numero 1”, il suo primo lavoro, che però l’artista non ha nessuna intenzione di vendere perché rappresenta l’inizio di tutto e il legame con esso è troppo forte per separarsene.
Una volta tornato nel suo Salento, decide di portare le sue sculture sulla sabbia, spesso lavorando i pezzi di legno che trova proprio lì. L’effetto è sorprendente. Il mare acquisisce un fascino particolare con le sue statue. Ma Davide non vuole fermarsi qui, sta già pensando di recuperare i tronchi e i rami di ulivi affetti dalla xylella e riportarli in qualche modo in vita attraverso la sua maestria. Un altro progetto ambizioso che dimostra il suo amore viscerale non solo per l’arte, ma anche per la sua terra.
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© Credito immagini: Davide Gelso