di FABIOLA ASTORE –

Il Natale in Puglia non è solo un momento di celebrazione religiosa, ma anche una vera e propria festa per il palato; un’occasione per ritrovare sapori che affondano le radici nella tradizione contadina e familiare.

Ogni angolo della regione custodisce gelosamente ricette che tramandiamo con cura di generazione in generazione. I dolci, in particolare, costituiscono il simbolo tangibile di una cultura che, attraverso il cibo, racconta storie di famiglia, unione e accoglienza.

Il primo grande classico sono le cartellate, tra i dolci più iconici e amati della Puglia durante le festività natalizie. Nascono nel barese ma si diffondono in tutta la regione con una forma simile a una rosa che si apre, simbolo di rinascita e speranza.  La preparazione è lunga e laboriosa, ma la sua semplicità è ciò che le rende irresistibili: impasto di farina, vino bianco, olio e zucchero, frittura e una generosa colata di vincotto, un particolare sciroppo ricavato dal mosto d’uva, l’ingrediente che dona alle cartellate quel sapore unico, dolce ma non stucchevole, che ricorda la generosità della terra pugliese.

Nel tarantino scopriamo i sospiri, piccoli bocconcini di pasta frolla farciti on crema di mandorle e ricoperti da una glassa bianca che li rende eleganti e raffinati. A differenza di altri dolci natalizi, i sospiri sono meno dolci ma estremamente profumati, con un sapore che richiama la forza e la ricchezza del Sud Italia.

Della tradizione natalizia non possiamo non citare i purciddhuzzi, uno dei dolci più rappresentativi delle tavole pugliesi. Conosciuti anche con il nome di “struffoli” in altre regioni d’Italia, i purciddhuzzi sono tipici delle zone interne della Puglia, in particolare della provincia di Taranto, della Murgia e della Valle d’Itria. Il nome deriva dal dialetto e può essere tradotto come “porcellini” o “piccole creature”, un riferimento alla forma tondeggiante di questi dolci che, fritti e ricoperti di miele, ricordano piccole palline dorate. Anche la preparazione di questo dolce coinvolge, da tradizione, tutta la famiglia durante il periodo natalizio, quando la casa si riempie di risate e di profumi che evocano il senso di comunità e continuità con il passato. Anche il loro impiattamento, una piccola collinetta piena di zuccherini colorati, ricorda che questo dolce è fatto per essere condiviso con familiari e amici.

Non possiamo non citare poi le mandorle atterrate, dal dialetto “schiacciate” nel cioccolato; la frutta martorana che, dalle soleggiate terre siciliane, è diventata parte della tradizione natalizia anche in Puglia, soprattutto nel barese e nel Salento; torroni, croccanti e mostaccioli, biscotti a base di mandorle, zucchero, cacao e spezie, ricoperti da uno strato di cioccolato o di zucchero e perfetti per accompagnare un bicchiere di vino o un caffe.

Nella nostra amata Puglia ogni dolce è un piccolo dono che racconta di mani che si intrecciano, di generazioni che passano il testimone, di ricette insegnate con amore. Sono dolci che parlano di sacrifico, di attesa e di lavoro, ma anche di pazienza, gioia condivisa e ricordi che affiorano ad ogni morso.

In una sorta di continuità che non si ferma si trova in fondo l’essenza del Natale: un incontro con l’amore, la memoria e la continuità. E in ogni dolce pugliese c’è qualcosa che ci appartiene, che ci fa sentire profondamente legati a questa terra e a chi la custodisce, con lo stesso amore che trasmette in quelle ricette.