di REDAZIONE –
A Novoli l’attesa si rinnova e la comunità si prepara a vivere uno dei suoi momenti più identitari e sentiti: la Festa della Vite, in programma domenica 14 dicembre 2025. Un appuntamento che non è soltanto l’avvio ufficiale dei lavori della Fòcara, la grande pira eretta in onore e devozione del Santo Patrono, Antonio Abate, ma il passaggio simbolico attraverso cui la tradizione, di anno in anno, prende nuovamente forma.
La giornata inizierà alle ore 10.30 nei pressi del Municipio, in piazza Aldo Moro, dove l’atmosfera del passato tornerà a farsi viva grazie all’associazione “Crazy Horse”. Il corteo, guidato da carrozze e cavalli in perfetto stile contadino dei primi del ‘900, riporterà in strada la semplicità e la fatica dei gesti che un tempo accompagnavano il lavoro nei campi. Una rievocazione che non è solo spettacolo, ma memoria condivisa.
Il tragitto verso Piazza Tito Schipa sarà scandito dalla musica di una street band e dal tradizionale traino delle fascine, cuore materiale e simbolico della Fòcara. Ogni fascina è una storia, una famiglia, un frammento di comunità che si unisce al grande rito collettivo del fuoco.
Alle 12:15, nel luogo destinato alla costruzione della Grande Pira, si svolgerà la cerimonia più attesa: la posa e la benedizione della prima fascina, affidata al parroco don Luigi Lezzi. È il momento che segna l’inizio di tutto, quello che annuncia alla comunità che il cammino verso la Fòcara 2026 è ufficialmente aperto.
La festa proseguirà poi al centro di Piazza Tito Schipa, dove profumi e sapori della tradizione avvolgeranno i presenti. Torna infatti “L’Aperitivo Contadino” – giunto alla sua seconda edizione – curato da “Altogrado” (Anna Maria De Luca), che offrirà pane, olio e vino, in un gesto semplice ma capace di raccontare l’essenza del nostro territorio. Accanto a questo momento conviviale, l’associazione “Le Donne della Fòcara” distribuirà le piccole fascine, un dono che ogni anno porta con sé affetto, cura e un senso profondo di appartenenza.
Novoli accoglie inoltre una grande novità: il ritorno della “Cuccagna”, con la partecipazione della squadra del Guinness World Record “Madonna di San Fili”. Un’occasione per riscoprire un gioco popolare che unisce divertimento, competizione e spirito di squadra. Chi vorrà potrà formare il proprio gruppo – minimo quattro persone – e tentare l’impresa della scalata alla cuccagna da record.
La giornata si concluderà con un momento istituzionale di grande valore culturale e simbolico: alle ore 17:30, presso l’ex Asilo Tarantini, verrà inaugurato il “Museo del Fuoco”. Le porte del nuovo museo si apriranno alla comunità in un gesto che guarda al futuro della nostra tradizione. Per l’occasione, il concittadino Alessandro Serio donerà un’opera da lui realizzata, frutto di un attento lavoro di studio maturato presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce.
Ai saluti istituzionali del Sindaco di Novoli, Marco De Luca e dell’Assessore al Turismo, Federica Pezzuto, seguiranno gli interventi di Elvino Politi, Direttore del Museo del Fuoco, Giovanni De Serio e Tiziano Margiotta, docenti dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, Andrea Valerini, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Novoli, Luigi De Luca, Direttore del Polo Biblio-Museale della Regione Puglia e di Paola Davoli, delegata al Rettore per il Patrimonio bibliotecario e museale dell’Università del Salento. Introduce e modera la docente Emmanuela Rucco.
L’inaugurazione del Museo del Fuoco rappresenta un traguardo fondamentale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio turistico-culturale e immateriale di Novoli. In un’epoca di trasformazioni rapide, i musei dedicati alle tradizioni assumono un ruolo strategico: custodiscono la memoria collettiva, rendendo tangibili storie, riti e saperi tramandati, rafforzano l’identità comunitaria, offrendo alle nuove generazioni la possibilità di conoscere e comprendere le proprie radici, promuovono un turismo culturale autentico, capace di generare valore per il territorio, creano spazi di confronto e partecipazione, aperti a cittadini, scuole, istituzioni e studiosi. Il Museo del Fuoco nasce proprio con questa vocazione: essere un luogo vivo, dinamico e inclusivo in cui tradizione e contemporaneità dialogano tutto l’anno.
Al centro del percorso museale trovano spazio le tradizioni legate al fuoco e, in particolare, la Fòcara, il più grande falò del Mediterraneo e rito identitario che collega spiritualità, lavoro, comunità e senso di appartenenza. La Fòcara non è un semplice evento: è un racconto collettivo, fatto di gesti antichi, di condivisione e di memoria. L’intreccio dei tralci di vite, le tecniche tramandate da generazione in generazione, la partecipazione dei volontari e dei costruttori, la ritualità dell’accensione: ogni passaggio testimonia un legame profondo tra la comunità novolese e la propria storia.
In questo contesto, il Museo del Fuoco svolge un ruolo prezioso e necessario: documenta la storia e l’evoluzione della Fòcara, attraverso fotografie, archivi audiovisivi e testimonianze, valorizza il sapere artigianale dei costruttori della pira, mostrando materiali, strumenti e tecniche tradizionali, offre percorsi didattici dedicati, rivolti a studenti e visitatori, per trasmettere l’importanza del rito, promuove la ricerca in collaborazione con università, accademie e istituzioni culturali, mantiene viva la tradizione, rendendola accessibile e comprensibile durante tutto l’anno, non solo nei giorni della festa.
«Se la Fòcara è il momento in cui il fuoco illumina la notte e unisce la comunità – dichiara l’assessore Federica Pezzuto – il Museo del Fuoco è il luogo in cui quella luce continua a brillare, trasformandosi in conoscenza, memoria e visione futura. Con l’apertura del Museo del Fuoco, Novoli si dota di un presidio turistico-culturale che non solo custodisce la storia, ma promuove nuove forme di creatività, partecipazione e racconto del territorio. Un investimento come bene comune, come risorsa educativa e come motore di sviluppo territoriale».
