di CHIARA CHIEGO –
Un litorale basso e sabbioso, costellato da dune ricoperte di macchia mediterranea. Il profumo dei fiori che si spande nell’aria, mentre il mare fa da sfondo a tre antiche torri. Questo è il paesaggio che in molti possono osservare quando si recano a Porto Cesareo, località in provincia di Lecce, nota soprattutto per essere una amata meta turistica estiva e per le sue bellezze paesaggistiche. Torre Cesarea, Torre Lapillo e Torre Canne rientrano tra quelle costruite da Carlo V nella seconda metà del ‘500, aventi principalmente funzione di difesa contro gli attacchi dei pirati saraceni.
Torre Cesarea, realizzata con lo scopo di difendere il porto, venne eretta nel 1570 per poi essere demolita e completamente ricostruita nel 1622. Vicina al centro abitato, risulta ben visibile da qualsiasi posizione si provenga. La torre ha le fondamenta costruite direttamente nella roccia, è a base quadrata con spesse mura di 16 metri, ed è alta circa 22 metri. Al suo interno si trovano due stanze con volta a botte, collegate da una scala ricavata dalle mura; per accedervi si utilizza una scala esterna a doppia rampa, di un’epoca successiva. In cima alla torre sono visibili i beccatelli e le caditoie pensili. Ad oggi è la sede del comando della Guardia di Finanza di Porto Cesareo.
Costruita nel 1568 su una piccola lingua di terra fra Torre Cesarea e Torre Canne, Torre Lapillo– detta di San Tommaso- ha una base quadrata e mura possenti di 16 metri, un’altezza di 17 metri, ed in più possiede diversi ambienti interni, una piazza, un pozzo, una cisterna, una canna fumaria, e un terzo piano costruito in un’epoca successiva. All’esterno vi si accede tramite una lunga scalinata a tre archi di cui solo l’ultimo ha sostituito il ponte levatoio ed è stato aggiunto durante i lavori di restauro eseguiti nel 2000. La garitta – dove stazionavano le sentinelle -, posta sulla cima della torre, è stata rifatta successivamente e trasformata in stanza. All’interno della torre oggi si può trovare un Centro Visite Turistico-Ambientali.
Infine Torre Chianca– detta anche di Santo Stefano e da non confondere con l’omonima località sul mare Adriatico – ha sempre una base quadrata e lati di 16 metri, mentre è alta circa 18 metri. È l’unica delle tre a non avere la scala esterna, ma possiede comunque una cisterna e due piani. Abbandonata a metà del 1800, ha rivestito un ruolo importante durante la Seconda Guerra Mondiale, quando fu scelta dai soldati italiani come rifugio ideale nel quale creare una stazione di artiglieria. Attualmente invece è sede del Centro di Primo Soccorso Tartarughe Marine e Centro di Esperienza Ambientale.
Della quarta torre ad oggi appartenente al territorio di Porto Cesareo, Torre Castiglione, purtroppo non rimangono che ruderi. Muovendosi da sud verso nord, Torre della Punta di Castiglione, rappresentava l’ultima torre costiera leccese sul Mar Ionio. Torre a base quadrata, fu censita in attività fino al 1842 e probabilmente in un’epoca più tarda, crollò a causa del carsismo che contraddistingue la zona.