(immagine tratta dal web)
di CHIARA CHIEGO –
Tra baie dalle acque cristalline e ville moresche elegantemente adagiate tra alberi flessuosi e profumati cespugli di macchia mediterranea, si trova la “torre che suda”.
Torre Suda è il nome della frazione di Racale, una cittadina in provincia di Lecce dalle origini antichissime, e per estensione, è anche il nome della torre di avvistamento anti saracena che vi sorge. Costruita a 150 metri dal mare, è una delle torri a pianta circolare più rappresentative: composta da due locali, conserva ancora l’ingresso dal piano superiore a cui si accede da una alta ed elegante scala. Diversi i cambiamenti strutturali ottenuti durante i rifacimenti nel tempo, soprattutto per sostenere la potenza delle armi moderne. La base è scarpata, e dopo il cordolo, si sviluppa in altezza con forma cilindrica, fino a concludersi con i beccatelli di piccole dimensioni. Realizzata alla fine del XVI secolo, ha mantenuto la sua funzione difensiva fino alla metà dell’800, quando figura come sede della guardia doganale.
Ma perché viene detto che la “torre che suda”? Dai racconti pare che il locale a piano terra, che costituiva una cisterna per l’acqua, lasciava filtrare dalle pareti le goccioline d’acqua della condensa, dando così la sensazione che le pareti “sudassero”. Non ci sono prove che i muri della torre siano soliti sudare, e secondo i documenti, è molto probabile che sia la torre a prendere il nome della località e non viceversa. In passato veniva infatti chiamata ‘Torre della Suda’; ma allora cosa significa Suda? La teoria più accreditata, è che si tratti di un nome di origine greca-bizantina, col significato di “fortificazione”. Questo indicherebbe anche che probabilmente, il luogo era utilizzato in passato per osservare le splendide acque dello Ionio che bagnano la costa rocciosa.
Anche sul nome di Racale stessa ci sono varie teorie: c’è chi parla di un culto di Eracle (o Ercole) presente nella zona, chi sostiene che la città sia stata fondata da un liberto romano di nome Eraclio che scelse di adottare come stemma la lupa che allatta Romolo e Remo; infine c’è chi pensa che sia stata fondata da alcune persone provenienti da Eraclea Pontica, per ordine dell’imperatore bizantino Basilio I il Macedone.
Oggi fortunatamente la torre è di proprietà del Comune di Racale, che la utilizza per ospitare mostre ed incontri culturali, continuando così ad essere luogo di interesse storico e culturale.