foto tratta dal web –
di CHIARA CHIEGO –
Una torre situata su un litorale pittoresco, che si specchia in acque azzurre e splendenti e guarda l’orizzonte una volta solcato dai pirati, ma non serve per avvistare nessuno. Torre Miggiano, nell’omonima località di Porto Miggiano nel Comune di Santa Cesarea Terme, pur trovandosi a soli dieci metri dal mare, non è una vera e propria torre di avvistamento.
Un po’ perché la sua altezza non glielo concede, un po’ perché le vicine Torre Santa Cesarea e le fortificazioni di Castro, potevano controllare lo stesso specchio di mare da un’altezza maggiore e con un’efficienza migliore. Non si conosce l’anno preciso della costruzione della torre, ma si presume risalga ai primi del ‘500 e nel tempo ha avuto diversi nomi: il primo, “Torre Porto Mingrano”, divenuto un dialettale “Misciano” e infine “Miggiano”.
Per le sue ridotte dimensioni, per il suo aspetto, per l’artiglieria che probabilmente ospitava, la torre risulta più adatta alla difesa che alla vedetta: in alcuni documenti si parla della presenza di militari che dovevano proteggere i lavoratori di una cava di carparo, dai pirati. Non si è certi della presenza di tale cava, ma sicuramente la torre poteva essere facilmente abbandonata al primo segnale di pericolo.
Una caratteristica di Torre Miggiano è il modo particolare in cui è costruita: è stata impiegata una tecnica di origine medievale utilizzata in Terra d’Otranto fino al XIX secolo. La struttura ha un basamento troncoconico, con una muratura formata da pietre irregolari allineate in corsi orizzontali e rinforzate da pilastri intervallati.
La torre ha smesso di essere utilizzata a metà dell’800 ed è presto diventata un rudere. Fortunatamente nel 1990 è stata restaurata, ed oggi è possibile osservarla se si percorre il Sentiero di Torre Miggiano, un sentiero escursionistico che congiunge la torre a Cala Fontanelle, lungo la costa al di sopra della falesia fortemente frammentata e fragile.
Dopo l’affaccio sulla bellissima piscina naturale di Cala Fontanelle, il percorso prosegue su un marciapiede lastricato che attraversa la falesia scolpita dagli agenti atmosferici, e dall’azione dell’uomo che per secoli vi ha cavato la pietra. Il sentiero termina nel piccolo porticciolo turistico. Panorami mozzafiato che fanno del Salento un luogo incantato.
